Tabacchiera nazionale La Tabacchiera
Nel febbraio 1848 sui principali giornali torinesi apparve un avviso che annunciava l’imminente messa in commercio di una “Tabacchiera Nazionale”. Si trattava di una tabacchiera di cartone pressato , che presentava sui due coperchi litografie incollate e poi laccate: su una vi era l’immagine dei tre sovrani riformatori – Pio IX, Carlo Alberto, Leopoldo II - , e sull’altro i ritratti di tre leader del liberalismo piemontese, Gioberti, D’Azeglio e Balbo. La tabacchiera poteva essere acquistata - come spesso avveniva per libri, periodici, stampe – attraverso una sottoscrizione presso due librai-editori torinesi, fratelli Reycend (la litografia in Piemonte) e Luigi Tognol; i librai delle province o di paesi esteri erano autorizzati a raccogliere le sottoscrizioni e inviarle ai due librai torinesi. Il costo dell’associazione variava a seconda se la stampa incollata era a colori o in bianco e nero, ma era in ogni caso contenuto. Si trattava dunque di un oggetto che poteva entrare nelle tasche di molti, come veniva sottolineato qualche anno dopo: “immaginatevi una bella scatolina rotonda, né alta, né bassa, né troppo grande, né troppo piccola, che bene potesse capire nelle tasche: e parimenti potesse fare bella mostra di sé sul tavolino; non così preziosa ed elaborata che sentisse dell’effeminatezza e del lusso; né per converso così ruvida e greggia, che sapesse dell’agricoltore; in breve una scatolina sul giusto mezzo, che ci confà con tutti i gusti, che si addice a tutte le condizioni; e tale era appunto la tabacchiera nazionale” (La Tabacchiera nazionale. Strenna dello Smascheratore. A suoi associati, Tipografia Zecchi e Bona, Torino, 1850, p. 15)
Promotore dell’iniziativa e autore dei disegni, era Antonio Milanesio.