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Title
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LA LETTERATURA DEL PATIBOLO. CONTINUITÀ E TRASFORMAZIONI TRA '600 e '800
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Creator
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Hans-Jürgen Lüsebrink
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Angela Groppi
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Date Issued
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1982-04-01
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Is Part Of
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Quaderni Storici
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volume
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17
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issue
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49 (1)
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page start
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285
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page end
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301
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Publisher
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Società editrice Il Mulino S.p.A.
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Language
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ita
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Format
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pdf
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Relation
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Sorvegliare e punire. Nascita della prigione, Italy, Einaudi, 1976
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Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello... Un caso di parricidio del XIX secolo, Italy, Einaudi, 1976
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Rights
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Quaderni storici © 1982 Società editrice Il Mulino S.p.A.
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Source
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https://web.archive.org/web/20230920135352/https://www.jstor.org/stable/43777040?searchText=Foucault&searchUri=%2Faction%2FdoBasicSearch%3FQuery%3DFoucault&efqs=eyJsYV9zdHIiOlsiYVhSaCJdfQ%3D%3D&sd=1975&ed=2000&pagemark=eyJwYWdlIjo4LCJzdGFydHMiOnsiSlNUT1JCYXNpYyI6MTc1fX0%3D&groupefq=WyJzZWFyY2hfY2hhcHRlciIsIm1wX3Jlc2VhcmNoX3JlcG9ydF9wYXJ0IiwiY29udHJpYnV0ZWRfdGV4dCIsInJldmlldyIsInNlYXJjaF9hcnRpY2xlIiwicmVzZWFyY2hfcmVwb3J0IiwiY29udHJpYnV0ZWRfYXVkaW8iXQ%3D%3D&ab_segments=0%2Fbasic_search_gsv2%2Fcontrol&refreqid=fastly-default%3A149cd26bb8a1619ce0a4ab66944e56bc
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Subject
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confinement
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discipline
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surveillance
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sexuality
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experience
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extracted text
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LA LETTERATURA DEL PATIBOLO. CONTINUITÀ E TRASFORMAZIONI TRA '600 e '800
La «letteratura del patibolo» tra il XVII e il XIX secolo — lungi dall'esser limitata entro i confini della Francia — fiorisce in gran parte dell'Europa. Parte integrante del Bankelsang in Germaniax, della literatura del cordel in Spagna2, dei canti popolari in Italia3 e dei Tybum News o Scoundrel Verses in Inghilterra4, gli Urgichten, Hinrichtungslieder e Historische Relationen5, i Lamenti della morte... con la canzone di perfidia e le Com-plaintes costituivano complemento indispensabile della cerimonia punitiva. In Francia, tra l'inizio del XVII secolo e fino alla metà del XIX, due generi dominano questa letteratura del patibolo6: la Complainte, poesia popolare cantata su un'aria nota, e la Relation (della vita di un criminale e della sua esecuzione), breve testo in prosa — al massimo otto pagine in-quarto — chiamato anche Récit e più raramente Détails historiques et véritables o semplicemente Vie privée et criminelle de....
Venduti il più delle volte il giorno stesso dell'esecuzione di un criminale da venditori ambulanti, che indicavano a stampatori e imagiers i soggetti più richiesti, cantati e diffusi in seguito nelle fiere e nei mercati, distribuiti talora clandestinamente, come alcune complaintes su Luigi XVI o la famosa complainte sulla marchesa di Brinvilliers stampata a Liegi7, questi due generi letterari costituiscono un elemento importante non solo della letteratura ma anche della sfera pubblica8 popolare tra il 1600 e il 1850. Trascurate dalla ricerca — che ha privilegiato soprattutto la Bibliothèque Biette, — la Complainte e la Relation, così come il Catechismo, l'Almanacco e i Livres de Civilité, offrono una fonte particolarmente ricca per lo studio — di lunga durata — delle
Traduzione dal francese di Angela Groppi.
QUADERNI STORICI 49 a. XVII, n. 1, aprile 1982
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mentalità popolari. Louis-Sébastien Mercier ne delinea un'immagine variopinta nel tomo X del suo Tableau de Parisi
Un parricida, un avvelenatore, un assassino, il giorno dopo, che dico, il giorno stesso del loro supplizio, danno vita a complaintes composte dai cantastorie del Pont-Neuf e cantate a tutti i crocicchi. Queste strofe lugubri sono cantate con voci ancora più tremende. In tal modo i grandi ladri fruiscono di questa sorta di orazione funebre. La canaglia ascolta questi geremia ambulanti: le esortazioni morali sui pericoli del vizio e del libertinaggio sono relegate nelle ultime strofe ’.
E lo stesso Mercier afferma, in un lungo capitolo dedicato ai cantastorie:
E poi ci sono le complaintes sugli impiccati e sui suppliziati che il popolo ascolta con le lacrime agli occhi e si affretta ad acquistare [...]. Così a Parigi tutto costituisce materia per una canzone, e chiunque — sia esso maresciallo di Francia o impiccato — non sia stato cantato, ha un bel darsi da fare: resterà sconosciuto al popolo. Sostengo che Desrues 10, nei crocicchi della capitale, è più famoso di Voltaire n.
Al contrario delle Relations — costituite da una narrazione breve (in genere una o due pagine) e lineare della vita criminale, del giudizio e dell'esecuzione del condannato, — le Complaintes sono caratterizzate da una struttura formale e da un potenziale funzionale ben altrimenti complessin.
La complainte — traendo origine dall'elegia, presente come «chanson plaintive» o «regretz doulloureux» nella Chanson de Roland, in Erec et Enide di Chrétien de Troyes, nella Complainte sur la Mort d’Ysabeau de Bourbon di Pierre Michault (1465) e in alcuni scritti dei trovieri — designa un genere di cantico spirituale 13 ma anche, nel XVI e XVII secolo, sotto una forma parodica e camuffata, un pamhlet satirico e una doléance politica14, per diventare tra l'inizio del XVII e la fine del XIX secolo, il canto funebre per eccellenza del criminale e della sua vittima. Il meccanismo e l'evoluzione della complainte criminale tra il XVII e il XIX secolo debbono perciò essere analizzati all'interno di una storia globale del genere complainte. Nelle complaintes criminali si constatano in effetti da una parte sopravvivenze semantiche che rimandano alla complainte-dolépnce e alla com-plainte-déploration, e dall'altra reviviscenze formali e riattualizza-zioni di forme antiche. Tutto ciò è testimoniato, per esempio, dalle complaintes burlesche sur la loi de Justice et d'Amour15, o sur un arrèté ridicule et méchant du département de la Nièvre16,
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o ancora, su un registro differente, dalla déploration popolare dopo la morte improvvisa del Conte di Mirabeau nella Complainte sur la mort de M. de Mirabeau11.
L'analisi sistematica — sulla base di una messa su scheda a perforazioni laterali (130 perforazioni) — di un corpus di 80 testi18 comprendenti 15 Relations e 65 Complaintes scaglionantesi dall’inizio del XVII secolo alla fine del XIX, permette di mettere in evidenza, in un primo tempo, continuità e trasformazioni di questa «letteratura del patibolo».
Proprio per la situazione in cui si trova a intervenire più di frequente — l'esecuzione pubblica di im criminale — la «letteratura del patibolo» costituisce, nella sua quasi totalità, un appello diretto al pubblico. Appello enunciato, in ima finzione che ripete la cerimonia dell'esecuzione, dal discorso del narratore19, dalla bocca stessa del criminale20, o dalla voce del cantastorie21, e che si rivolge a un pubblico designato con termini differenti: «popolo» (15 casi), «voi tutti/ciascuno di voi» (15 casi), «gioventù» (17), «libertini» (3), «astanti/uditorio» (3), «cittadini» (3), «Francesi» (3), «popoli della terra» (3), «Donne» (2), «peccatori» (2), e altri otto termini che riguardano 15 oasi. Mentre si rilevano poche variazioni nei verbi usati per interpellare il pubblico — «udire», «venire», «avvicinare», «pregare», «contemplare», «accorrere», — i modi di designare questo pubblico cambiano sensibilmente: «peccatori» appare solo nei testi del XVII secolo, «libertini», «borghesi» e «nobiltà» (9 casi in totale) non vengono più utilizzati dopo il 1785; «cittadini», «amici» e «Francesi» (10 casi) sono specifici dell'epoca rivoluzionaria.
La curiosità pubblica, portata alla conoscenza dei delitti e dei loro autori, non aveva altro modo di essere appagata se non attraverso i pettegolezzi e quei fogli grossolani che alcuni piccoli rivenditori smerciavano per qualche soldo nelle strade. Redatti per il popolo e tra il popolo, essi riflettono, nel loro linguaggio ingenuo e sgrammaticato, ciò che la folla pensava delle esecuzioni giudiziarie22.
Seguendo l'interpretazione di Robert Anchel, le differenti strutture formali delle complaintes e delle relations analizzate, il mutare dei significati che esse esprimono e delle funzioni sociali che esse rappresentano, rinvierebbero a un apparato mentale complesso, evolutivo e resistente nello stesso tempo.
In effetti si possono distinguere tre modelli dominanti di complaintes e di relations tra l'inizio del XVII e la fine del XIX secolo:
1. 45 degli 80 testi esaminati attribuiscono alla narrazione dei
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misfatti o della morte di un criminale (41 testi) o degassassimo della sua vittima (4 testi) im significato morale e religioso esplicitamente enunciato. Narrazione della «vie privée et criminelle» del condannato, raccontata in prima (17 testi) o in terza persona (28 testi) ^^ il testo serve da supporto a ima «morte lezione» — attraverso l’ineluttabile vendetta divina e terrestre che viene a punire il delitto, — e fu, nella sua espressione limite, una scrittura tanto dell’esecuzione-sacrificio quanto dell’esecuzione-peniten-za 24. Prendiamo come esempio due testi, uno in prosa e l’altro in poesia, apparsi nel 1768 ad Avignone in occasione dell’esecuzione di Jean-Dominique Langlade accusato di aver assassinato i propri padroni e la loro serva, e condannato a essere spezzato vivo il 13 aprile. La Complainte sur la mort de Jean-Dominique Langlade se faisant nommer Dubourg, Sur l’air de la Belle Judith e YExécu-tion du jugement rendu contre Jean Dominique Langlade25, pubblicati sotto forma di fogli in-quarto non rilegati, scandiscono in effetti le loro narrazioni complementari relative alla «vita privata e criminale» di Langlade e la sua esecuzione, lungo il racconto simmetrico della buona morte del criminale. La Complainte, dopo l’esordio
Ecoutez mon action Horrible, infame et lamentable, Faite en la ville d’Avignon, Où ma mémoire est exécrable, En violant sans humanité Les droits sacrés de l’amitié26.
prosegue con una narrazione in versi di 23 strofe dei crimini di Langlade, per concludersi con la descrizione dell’esecuzione e l’enunciato della lezione morale:
Le jour de l’exécution, Ce qui paroitra peu croyable, On me vit san émotion En faisant Amende honorable; Je m’assis enfin sur la croix, Sans témoigner aucun effroi.
Hommes et femmes et vous tous Qui saurez ma tragique histoire, De mon sort ressouvenez-vous, Gravez-le bien dan la mémoire, Priant Dieu que par sa bonté Vous préserve d’étre tentéw.
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Il racconto in prosa, dopo aver minuziosamente descritto in quattro pagine in-quarto l'esecuzione di Langlade, dà in seguito un senso preciso — quello della morte espiazione/sacrificio — allo spettacolo messo in scena, agli atti e ai pensieri del condannato così come alle reazioni della folla presente. Ecco le sequenze centrali del racconto dell'esecuzione di Langlade:
Quest’atto di carità cristiana commosse tutti gli spettatori. Tutti riconobbero che proveniva da un cuore sinceramente commosso e convertito. I sentimenti che provava allora, lungi dal venir meno, si accrebbero sempre più, e furono senz’altro essi a dargli il coraggio di sacrificare la propria vita con quella fermezza e quella costanza che hanno meravigliato tutti [. . .]. Egli accettò tutto; e avendo già offerto come sacrificio l’ignominia della sua morte di fronte a una moltitudine immensa, non pensò ad altro che a prepararsi a ben morire28.
E più avanti:
Stese in seguito le braccia sullo strumento del suo supplizio, pronunciando di quando in quando il nome di Gesù, invocando il suo aiuto e rinnovando il sacrificio della sua vita (...). Fu mentre egli compiva questi atti di Religione che il carnefice gli mostrò la spada che doveva dargli la morte29.
Morte-vendetta, morte-sacrificio, morte-espiazione: questo trittico della buona morte del criminale, ancorato nel simbolismo (croce cristiana, gesti ritualizzati) e nello svolgimento stesso della cerimonia punitiva (ammissione di colpevolezza, confessione, conversione, esortazione del prete, compassione della folla), ancor più rafforzato nel rito avignonese ^ resta la matrice dominante nei testi della «letteratura del patibolo», dall’inizio del XVII secolo fino agli ultimi decenni del XIX. Sotto una forma modificata, che sostituisce progressivamente la descrizione dei crimini a quella dell'esecuzione e gli enunciati religiosi con ima nuova morale laicizzata31, essa sopravvive all'abolizione graduale, a partire dal 1830, della pubblicità dello spettacolo punitivo e la ritroviamo alla base di numerose complaintes del XIX secolo, quali la Grande et Véritable Complainte de l’Epouvantable Crime du Pecq (1872) o quella del Crime de la Gloire-Dieu (1885) 32. La celebre Complainte sur Fualdès (1818) occupa grazie alla sua forma e alla sua situazione cronologica, una posizione chiave: modello di numerose complaintes del XIX secolo, cantate «sull'aria della complainte de Fualdès», essa dedica 25 delle sue 48 strofe al racconto del crimine, 15 al processo e alla sua istruzione, due soltanto all'esecuzione degli assassini. Queste ultime
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evidenziano un significato diverso rispetto a quello enunciato dalla maggior parte dei testi del XVII e XVIII secolo:
Malgré la sainte assistance De leurs dignes confesseurs, Des scélérats imposteurs Restent dans l’impénitence, Et montent sur l’échafaud Sans avouer leurs défauts 33
Diversità significativa: è la figura dello scellerato taciturno e impostore che si sovrappone poco a poco a quella del criminale pentito che espia il suo crimine e a quella dell'accusato che proclama la propria innocenza.
La maggior parte dei testi prodotti tra il 1820 e il 1885 — nonostante l'introduzione di una nuova morale laicizzata, condensata in modo stereotipato nell'ultima strofa sotto l'esplicito titolo di Morale — colpiscono per la persistenza del modello tradizionale, anche se ormai è, a dire il vero, minoritario (circa un quarto dei testi). Di tale genere è la Complainte sur la morte du nommé Pelleautier... Air du Chien Fidèle, accompagnata da un racconto in prosa, che chiude le sue sei strofe con i versi seguenti:
J’apergois le glaive sur la place, 0 mon Dieu, pardonnez-moi!
Je sens mon coeur qui se giace, Je suis saisi, je tremble d'effroi. Que ma mort serve d’exemple A vous tous qui m’écoutez;
Retournez tous au saint tempie; Pour ma famille et moi priez34.
2. 21 degli 80 testi del corpus, tutti apparsi tra il 1789 e il 1799, attribuiscono un significato esplicitamente politico all'esecuzione del condannato. In questi testi, la struttura dell'enunciazione, il tipo di enunciato e la strategia narrativa sono in aperta rottura con la struttura tanto delle complaintes e delle relations dei secoli XVII e XVIII, quanto di quelle del XIX. Non si tratta più di ima morte carica di sacrificio, di pentimento e di espiazione, leggibile nelle ultime parole e negli ultimi gesti del condannato, ma al contario di un atto d'accusa politico enunciato sia mediante la narrazione dell'atto criminale stesso — come nelle complaintes sulla morte di Marat o di Lepeletier — sia attraverso una doléance plaintive espressa per bocca dei condannati che
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si presentano come vittime innocenti — come nelle complaintes di Luigi XVI35 o quelle delle «innocentes victimes» di Robespierre o di Carrier ^
Una delle Complaintes sur la Mort de Marat*1 dell'estate del 1793, cantata peraltro sulla medesima aria popolare Du Pauvre Jacques della complainte realista su Luigi XVI, di qualche mese anteriore, può servire come esempio dell'utilizzazione specifica del genere della complainte sotto la Rivoluzione. Nonostante il suo schema classico, esordio («Peuple, pleurons»), racconto della vita della vittima (strofe 2-3), racconto dell'assassinio (strofe 4-5), morale finale rivolta al pubblico («mes Concitoyens»), si constatano tre modifiche sostanziali:
la sostituzione già ricordata di «popolo» e di «cittadini» ai termini soliti di «cristiani», «peccatori» (soprattutto XVII secolo) o «uditorio»;
la sostituzione di sequenze narrative sulla vita della vittima (o del criminale) con enimciati non narrativi quali: «c'étoit l'appui de l'indigence»; «pleurons sur ces vertus» (strofa 1); «Il dénongait rintriguant, le coquin, En dévoilant sa perfidie» (strofa 2); «il instruisoit chaque jour son pays, Par ses sentimens intré-pides» (strofa 3), ecc.; tutti questi sintagmi designano, senza raccontarle le azioni di Marat;
il ricorso a ima tradizione elitaria della complainte — l'elegia soprattutto — sostituendo nell'ultima strofa l'enunciazione esplicita di una «morte lezione», allo stesso tempo espiazione e sacrificio, con la sua esortazione gestuale nei riguardi del pubblico (guardare, avvicinare, ascoltare la confessione, pregare, ecc.):
C’est sur sa tombe, ó Concitoyens, Qu’il faut graver cette épitaphe, Qu’on voit ici les vrais Républicains, L’approuver tous de leur paraphe (bis) Cy git le corps du vertueux Marat, Le défenseur de sa Patrie, Il méritoit d’en étre Magistrat Car pour elle il perdit la vie38.
Per non aver saputo riutilizzare gli elementi fondamentali della complainte tradizionale — contrariamente alle numerose complaintes controrivoluzionarie su Luigi XVI o sulle vittime del Terrore39 — le complaintes e i racconti sui «santi patriottici» Marat e Lepeletier de Saint-Fargeau, restarono episodi di limitata portata ideologica. La persistenza della forma e del-
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l'apparato mentale che essa presuppone è invece attestata da testi come le complaintes sulla «santa patriottica» Ferrine Du-gué40, assassinata nel 1796, e rivendicata dai repubblicani come vittima innocente della controrivoluzione: le tre complaintes popolari che le sono consacrate rimangono prigioniere delle forme tradizionali. Rivolte ai «cristiani» le complaintes su Ferrine Du-gué mentre offrono una narrazione variopinta della sua vita, della sua morte e dei suoi miracoli, sfociando in un appello alla preghiera, restano mute sulle motivazioni politiche degli assassini — molto probabilmente chouans, — designati, come nei testi del XVII e XVIII secolo coi termini di «furfanti», «scellerati», «orrenda tigre» e «mostro». L'insuccesso relativo della diffusione popolare dell’ideologia giacobina non potrebbe spiegarsi oltre che con la persistenza dei comportamenti religiosi, anche con la resistenza di forme di narrazione popolare e con il rifiuto da parte del pubblico di una politicizzazione partigiana e semplificatrice, in quanto sprovvista di ambiguità, del crimine?
3. La contestazione popolare, attraverso la «letteratura del patibolo», trova nello stile burlesco la sua espressione caratteristica tra il XVII e il XIX secolo. Quattro testi, degli 80 del corpus, utilizzano tale procedimento: la Complainte véridique de Guillery (1608)41 la Chanson sur la vie de Louis Mandrin; augmentée de sa mort (1755) 42, la Première Complainte faite sur la mort de Louis Capet (1793) 43 e il Récit véritable du malheur arrivò dernièrement aux environs de Rouen (1798/99)44. Mentre il primo di questo canta, su un tono burlesco, le sfortune del brigante Guillery travestito da cacciatore, gli altri tre riprendono lo schema tradizionale della complainte modificandone però alcuni elementi in modo da cambiarne il significato di fondo. Così la Chanson sur la vie de Louis Mandrin che sovverte — mediante l’iperbole45, un vocabolario burlesco46 e il paradosso47, — la messa in scena di una morte «giusta» ed «espiatoria» del contrabbandiere; e così ugualmente la Complainte sur la mort de Louis Capet che riprende la forma tradizionale della complainte trasformandola attraverso la confessione dei propri crimini fatta da Luigi XVI su un tono burlesco. Il tono è presente fin dall’esordio:
Peuples fameux de la France Bientót Louis XVI est mort; Ah, priez Dieu pour mon sort, Lente est du Ciel la vengeance; Tòt ou tard on est frappé: J’ai ce que j’ai mérité.
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Riprendere il tono della complainte, rappresentando per esempio come «gloriosa» la fine di Mandrin, come edificante quella di Luigi XVI e il Re stesso come ingordo («j'y mangeais gouluement, pendant le feu, le carnage») e «porco», vuol dire nel caso di Mandrin una resistenza al rituale giudiziario e al suo sfondo religioso, in quello di Luigi XVI una resistenza al discorso patriottico parolaio, e in entrambi i casi un segno di sovversione specifica dei modi d'espressione popolari dei secoli XVII e XIX di cui fanno parte Complaintes e Relations.
Riassumiamo in tre punti le principali linee di permanenza e di trasformazione della «letteratura del patibolo» tra XVII e XIX secolo:
1. La permanenza di un modello formale di complainte e di relation non esclude la sovversione o la rottura. E se la rottura data dall'infiltrazione del discorso politico nelle complaintes dell'epoca rivoluzionaria non costituisce — al contrario di quella che si riscontra nei catechismi48 — che una parentesi, la sovversione formale tramite il burlesco e il camuffamento rinvia a nuclei di restistenza senz'altro isolati e poco numerosi, ma indicativi in ogni caso di una permanenza delle mentalità popolari dell'antica Francia. Nel corso del XIX secolo, con l'istituzionalizzazione e il cambiamento di funzione del politico da una parte e l'arretramento delle antiche forme della letteratura popolare di fronte ai nuovi mass media (giornali, feuilletons, ecc.) dall'altra, i mezzi d'espressione si trasformano profondamente: durante le Rivoluzioni del 1848 e del 1870/71 la complainte, così come il catechismo o l'almanacco, non giocarono più quasi nessun ruolo come materiali del discorso politico.
2. Il paradigma della «letteratura del patibolo», soprattutto attraverso il genere della complainte, si arricchisce di interferenze semantiche: il leggere, lo scrivere e il cantare la complainte di un criminale si riallaccia, con rinvìi espliciti o associazioni implicite, all'orizzonte culturale dell'elegia e deH'epitafio, al ricordo della Vergine che piange il Cristo nella Complainte de Notre Dame49, e al contesto letterario delle Complaintes du Juif Erranti (che ugualmente raccontano le disgrazie di un eroe), per riannodarsi infine al significato politico della doléance, quale appare durante la Fronda nella Complainte des véritables Francis (1649). Una Complainte des Pauvres de la Paroisse de Saint-Sulpice, non datata, ma cantata intorno al 1730 nella Capitale, fornisce l'esempio — per il XVIII secolo — di un'articolazione delle due strutture formali precedentemente evocate, la com-
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plainte doléance politica e la complainte canto funebre di un criminale. Cantata sulTair des pendus, strutturata come numerose altre complaintes criminali, contiene ima critica politica enunciata su tono burlesco e diretta contro i fasti del curato della parrocchia, così come testimonia la prima strofa:
Or escoutez Petits et Grands
Le Curé a pris notre argent Donnons une féte galante, C’est par les avis de la Danse Qu’il change en sucre nostre pain; Nous allons tous mourir de faim51.
3. La rarefazione quantificabile della morte-espiazione/sacri-ficio, la trasformazione dei termini usati per indicare il pubblico a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, la diminuzione dell’importanza attribuita all'esecuzione stessa e alla morte del condannato sono bilanciati — nel XIX secolo — non solo da una «morte lezione» laicizzata e dalla messa in scena del processo e dall'esplicitazione narrativa dell'atto criminale stesso, ma anche dall'importanza crescente che assume la rappresentazione della crudeltà del criminale, fenomeno molto chiaro nei testi posteriori al 1820. Le complaintes e relations apparse tra il 1820 e il 1890 e designate coi termine di canards criminels sono in tal modo testimoni della resistenza di un modello popolare di narrazione e di semantizzazione del crimine, e dell'emergere angoscioso di un «mostruoso», di cui in passato si faceva carico l'espiazione religiosa, ma ormai difficilmente recuperabile dal nuovo discorso moralizzatore.
Lo studio di questa ricca letteratura popolare costituita fino alla fine del XIX secolo da complaintes e relations criminali — consentendo di tracciare alcune evoluzioni la cui analisi quantificata eccederebbe gli intenti del presente articolo —, sta a testimoniare — oltre che la continuità plurisecolare di una forma di rappresentazione apparentemente conformista — anche, secondo Michel Foucault, questo continuo «desiderio di sapere, di raccontare come degli uomini abbiano potuto levarsi contro il potere, infrangere la legge, esporsi alla morte attraverso la morte»52.
Hans-Jùrgen Lùsebrink
Università di Bayreuth
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NOTE AL TESTO
1 Cfr. L. Petzoldt, Bdnkelsang. Vom historischen Bdnkelsang zum literarischen Chanson, Stuttgart 1974, soprattutto pp. 68-71; R. Schenda, Volk ohne Buch. Studien zur Sozialgeschichte der populdren Lesestoffe, 1770-1910, Frankfurt 1970, Miinchen 19772 (Wissenschaftliche Reihe n. 4282), pp. 364-368; K. Riha, Moritat, Bdnkelsang, Protestballade. Kabarett-Lyrik und engagiertes Lied in Deutschland, Frankfurt/M., Athenàum 19792 (AT 2100), in particolare pp. 13-19; H.D. Zimmer-mann (hrsg.), Lechzend nach Tyrannenblut. Ballade, Bdnkelsang, Song, Berlin 1972, pp. 20-21.
2 Cfr. J. Caro Baroja, Ensayo sobre la literatura del cordel, Madrid 1969.
3 Cfr. W. Hirdt, Italienischer Bdnkelsang, Frankfurt/M. 1979 (Analecta Romanica, 44); A. Giovine, Canzoni epico-liriche raccolte a Bari, Bari 1967.
4 Cfr. la Postfazione di K. Oettinger e di H. Weidhase alla traduzione tedesca del libro di Captain Alexander Smith, Von der Wiege bis zum Galgen. Leben und Taten der berùhmtesten Strassenrduber, Mòrder und Spitzbuden. Herrsching, M. Pawlak, s.d., pp. 275-279; cfr. anche D. Hay-P. Linebaugh-E.P. Thompson (eds.), Albioni Fatai Hanging Tree. Crime and Society in Eighteenh Century England, London 1975 e R.W. Malcomson, Popular Recreations in English Society, 1700-1850, Cambridge 1874.
5 In mancanza di analisi sulle Relationen, si rimanda all’interessante comparazione tra queste ultime e ima novella di Schiller fatta da G. KOpf, Friedrich Schiller. Der Verbrecher aus verlorener Ehre. Geschichtlichkeit, Erzdhlstrategie und republikanische Freiheit des Lesers, Miinchen 1978, pp. 51-52.
6 Per «letteratura del patibolo» intendo i testi diffusi essenzialmente il giorno, e sul luogo, dell’esecuzione di un criminale e che fanno riferimento a quest’ulti-ma.
7 La Complainte, Paris, imprimerie de Lacombe, 1842, p. 17 (breve storia anonima della complainte conservata alla Biblioteca dell’Arsenale alla seguente collocazione: Ra4 1512).
8 Questo termine, che traduce il concetto tedesco di «Offentlichkeit» è usato nel significato datogli da J. Habermas, Strukturwandel der Offentlichkeit, Untersu-chungen zu einer Kategorie der bùrgerlichen Gesellschaft, Neuwied/Berlin 1962, soprattutto pp. 13-143; trad. it. Storia e critica dell’opinione pubblica, Bari 1974.
9 L.-S. Mercier, Tableau de Paris, Neufchàtel 1782, t. X, cap. DCCCLXVII, p. 255.
10 Antoine-Fran^ois Desrues, noto avvelenatore, giustiziato a Parigi, in Place de Grève, nel 1777. Cfr. sulla sua vita G. Claretie, Desrues l’empoisonneur. Une cause célèbre au XVIII* siècle. Avec portraits et gravures d’après les documents originaux, Paris 1906; per testi letterari contemporanei su Desrues si rimanda ai capp. 2-4 della mia tesi Représentations de la criminalité en France au XVIIIe siècle di prossima pubblicazione.
11 L.-S. Mercier, op. cit.
12 Definiamo con questo termine introdotto dalla pragmatica linguistica il «potenziale delle ripercussioni di un testo dato sulle azioni e il comportamento del suo lettore». Cfr. H.U. Gumbrecht, Funktionen parlamentarischer Rhetorik in der
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Hans-Jiìrgen Liìsebrink
franzosischen Revolution. Vorstudien zur Entwicklung einer historischen Textpra-gmatik, Miinchen 1978, pp. 15-17.
13 (Thomas Sébillet), Art Poétique Francois. Pour l’instruction des jeunes studieus, et ancor peu avancez en la Poésie Francis e, A Paris, Avec Privilège. On le vend au Palais, en la boutique de Gilles Corrozet, 1548, f°® 69-70 (cap. XII, De la Déploration, et Complainte).
14 Si vedano al proposito le sommarie osservazioni di Ch. Nisard, Histoire des livres populaires ou de la littérature de colportage, Paris 18642 (Reprint. New York, Burt Franklin, 1965), t. II, pp. 235-237.
15 Complainte sur la Loi de Justice et d'Amour sur les Libertés de la Presse, Par un Typographe, membre de plusieurs sociétés très-savantes dans les Provin-ces. Air: Du Maréchal de Saxe, A Paris, Chez les Marchands de Nouveautés, 1827. In-16°, 30p.
16 Complainte sur un arrèté ridicule et méchant du département de la Nièvre, au sujet d’une Bière, en date du 23 Janvier 1792. Sur Fair: Aussi-tót que la lumière. In-8°, 4 p.
17 Complainte sur la Mort de M. de Mirabeau. Air: De tous les dieux de la fable, etc., s.l., De ITmprimerie de Henry IV, s.d. (Paris 1791). In-8°, 3 p.
18 In mancanza di collezioni passibili di un'analisi seriale — per lo meno per l’epoca antecedente il 1830 — abbiamo censito in quattro biblioteche parigine (Bibliothèque nationale, Archives des traditions populaires, Bibliothèque Histori-que de la Ville de Paris, Bibliothèque de l’Arsenal) e in quattro biblioteche di provincia (Lione, Avignone, Rouen, Troyes) l’insieme dei testi classificati, mettendo l'accento sul XVIII secolo e la Rivoluzione. Il confronto con gli studi esistenti, in modo particolare i lavori e le bibliografie di J.-P. Seguin sui canards del XIX secolo, e con le memorie dei contemporanei (Mercier, Hardy, ecc.) ha messo in evidenza che si tratta di un corpus rappresentativo comprendente tutti i testi riguardanti le «grandi figure di criminali».
19 Cfr. per esempio l'inizio della Complainte Sur les horreurs commises à Nantes, par FOrdre de Carrier. Air: de la Romance de Gabrielle de Vergy, Paris, chez la Citoyenne Lefevre, s.d. (1794), 4p. in-8°: «Tout est lugubre dans l’histoi-re,/Que nous allons vous raconter».
20 Cfr. per esempio la Complainte sur VExécution faite à Paris, le 10 octobre 1793, du nommé Jacques-Fran^ois Paschal, atteint et convaincu de débauché contre nature et assassinai, s.l., De l’imprimerie de Valleyre l’ainé, s.d. (1783). In-12°, 12 p., p.l: «Venez ouir ma complainte, /Peuples de tous les états,/Les plus noirs des attentats,/Me rend tout saisi de crainte; (. . .)».
21 Per esempio nella Complainte sur Fieschi le régicide. Air de la Complainte de Fualdès, Paris, Chez l'Auteur, rue N.D. des Victoires, chez les principaux Mds d'Estampes, de Musique, de Nouveautés et dans les Cabinets Littéraires, s.d. (1836), In-f°, lp., che esordisce così: «Ecoutez, hommes et femmes,/Ecoutez, petits enfans,/D'un grand crime inconvenant/La narration infame (. . .)».
22 R. Anchel, Crimes et chàtiments au XVIII9 siècle, Paris 1933, p. 232.
23 Sono in prima persona 14 dei 36 testi dei secoli XVII e XVIII, e 16 dei 44 testi dell’epoca rivoluzionaria e del XIX secolo.
24 Cfr. a questo proposito soprattutto M. Bée, La société traditionnelle et la mort, «XVIIe siècle», n. 106-107, 1975, pp. 81-111 e in particolare le pagine 101-108;
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nonché le più brevi osservazioni di Ph. Ariès, L’homme devant la mort, Paris 1977, pp. 304-305, trad. ital. L’uomo e la morte dal Medioevo a oggi, Bari 1980, e di F. Lebrun, Les hommes et la mort en Anjou aux 17* et 18^ siècles. Essai de démographie et de psychologie historiques, Paris/La Haye 1971, pp. 416-422.
25 I due testi, scritti dal giornalista avignonese Francois Morénas (1702-1774), sono conservati alla Biblioteca del Musée Calvet di Avignone (Ms. 2955, n. 56-57, e Ms. 2932, n. 73) e alla Biblioteca Inguimbertine di Carpentras (Rés. C. 290). Su Morénas, autore anche di una Relation de l’horrible meurtre de trois personnes égorgées dans Avignon par Jean-Dominique Langlade (1768), cfr. R. Moulinas, L’imprimerie, la libraire, et la presse à Avignon au XVIII* siècle, Grenoble 1974, pp. 295-346; e sempre di R. Moulinas la voce Morénas, in J. Sgard (a cura di), Dictionnaire des journalistes (1600-1789), Grenoble 1976, pp. 284-285.
26 Complainte sur la mort de Jean-Dominique Langlade, se faisant nommer Dubourg, natif de Langeac en Auvergne, àgé de 21 ans, atteint et convaincu d’avoir égorgé la nuit du 9 au 10 Février 1768 M. Mince, le pére, Horloger, son Fils et sa Fille de Service, et d’avoir volé les effets les plus précieux de sa maison; exécuté à Avignon le 13 Avril, Sur l’Air: De la Belle Judith, S.l.n.d. (1768). In-4°, 2p., strofa 1.
27 Complainte sur la mort de Jean-Dominique Langlade, strofa 26.
28 Exécution du Jugement rendu contre Jean-Dominique Langlade se faisant nommer Dubourg, natif de Langheac en Auvergne, rompu vif dans Avignon le 13 Avril 1768, à Page de 21 ans et demi, S.l.n.d. (1768). In-4°, 4p.
29 Ibidem, pp. 3-4.
30 Due elementi supplementari: l’esposizione della testa del condannato in una gabbia sulle rive del Rodano e, fatto frequente nella Francia meridionale, il ruolo giocato dai «Pénitents noirs» durante l’esecuzione.
-1 Due sondaggi:
1608-1750 1750-1789 1790-1830 1831-1885
Sequenze relative al pentimento e/o alla confessione del personaggio centrale (perforazione 68) Invocazione deH'autorità 2 13 2 2
religiosa come autorità punitiva (perforazione HO) 2 20 6 7
Numero totale dei testi 16 24 30 10
32 Cfr. M. Foucault, Surveiller et Punir. Naissance de la prison, Paris 1975, pp. 14-18; trad. it. Sorvegliare e punire, Torino 1976; L. Chevalier, Classes laborieuses et classes dangereuses à Paris pendant la première moitié du XIX* siècle, Paris 1958, passim; trad. it. Classi lavoratrici e classi pericolose. Parigi nella Rivoluzione industriale, Bari 1976.
33 Véritable Complainte arrivée de Toulouse Au sujet d’un crime affreux commis à Rodez sur la personne de l’infortuné Fualdès, par Bastide, Jansion et ses complices. Air du Maréchal de Saxe, Paris, Imprimerie de Stahl, s.d. (1818).
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La citazione è tratta da Nisard, Histoire des livres populaires, t. II, 2 ed. 1864, p. 254.
a* Jugement rendu par la Cour d’assises du département des Hautes-Alpes, qui condamne à la peine de mort le nommé Pelleautier, convaincu d'avoir donné la mort à 4 enfants; et à 10 ans de travaux forcés sa fitte Annette, pour cause de complicité. 10 Novembre 1838. Complainte à ce sujet, Mirecourt, Imprimerie et Lithographie de Humbert. In-4°, 2 pp. Bibliothèque Municipale de Troyes, Impressions et Imageries populaires (non classificate).
35 Soprattutto: Complainte sur la Mort de Louis XVI. Avec une Complainte sur la Reine de France. A Bordeaux, De l’Imprimerie de Fernel, s.d. (1792). In-12°. 4p.; Complainte sur la mort tragique de la fitte Renaud et de sa famille, qui furent victimes du tyran Robespierre; rédigée, suivant le bruit public, par Ladré. Sur Fair: Fidèle Epoux, S.Ln.d. (1794). In-12°, 3 pp.; Louis Xvi aux Francis, S.l.n.d. In-8°, 2 p.
36 Complainte d'une malheureuse victime du scélérat Robespierre. Air: De la soirée orageuse. Réponse de l’épouse d’une malheureuse victime du scélérat du tyran Robespierre, S.l.n.d. (1794). In-12°, 6p.; Complainte sur les horreurs commises à Nantes, par Ordre de Carier. Air: de la Romance de Gabrielle de Vergy, A Paris. Chez la citoyenne Lefevre, s.d. (1794). In-8°, 4 p.
37 Complainte sur la Mort de Marat. Air du Pauvre Jacques, S.l. (Paris), Chez Frère, Passage du Saumon, s.d. (1793). In-8°, 2p.
38 Ibidem, p. 2.
39 Cfr. La Complainte judiciaire en Normandie, in «L'Annuaire Normand», année 1896. p. 6.
40 Le 3 «complaintes» sono state pubblicate da L. de la Sicotière, Ferrine Dugué. 1796, «Revue illustrée des provinces de l’Ouest», t. X, 1893, pp. 246-253, t. XII, pp. 49-58, 115-119. Su Dugué cfr. anche I. Bouilleir, Mémoires ecclésiastiques concemant la ville de Lavai et ses environs, Diocèse du Mans, pendant la Révolution de 1789 à 1802, Lavai 1846 (2* ed.), pp. 302-303; A. Ceuneau, Un culte étrange pendant la Révolution: Pérrine Dugué, la sainte aux ailes tricolores, 1777-1796,. Lavai, 1947, 42 p.; e le osservazioni di A. Soboul, Sentiment religieux et Cultes populaires pendant la Révolution: Saintes patriotes et martyrs de la liberté, «Annales historiques de la Révolution francai se», t. XXIX, 1957, pp. 197-198.
41 Complainte véridique du Compère Guillery, Niort, s.d. (riediz. XIX secolo), In-8°, 8p.
42 Chanson sur la vie de Louis Mandrin; augmentée de sa Mort. Sur VAir des Pendus, A Lyon, le 5 juin 1755. In-4°, 2p. Cfr. il mio articolo Images et représentations de la criminalité en France au XVIIIe siècle: Vexemple de Mandrin, «Revue d’Histoire Moderne et contemporaine», XXVI, 1979, pp. 345-364.
43 Première complainte sur la Mort de Louis Capet: par Naudin. Corrigée et augmentée par un Député, in La Mort de Louis Capet. Air de Biron. S.I., De rimprimerie du Gouriet, s.d. (1793), pp. 3-4.
44 Récit véritable du malheur arrivé dernièrement aux environs de Rouen, tei qu’il est marqué dans les journaux du 22 Brumaire dernier (12 Novembre, vieux style), S.l.n.d. Air de la Lescombat.
49 Esempio: «Et Mandrin pendant ses supplices, Prioit bien fort l’Agneau Paschal,/Et disoit qu’on lui faisoit mal»: Chanson sur la vie de Louis Mandrin, p. 2.
La letteratura del patibolo
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46 Cfr. ibidem, p. 2 (e.a.): «On lia son cou d'une corde,/ par ordre de Monsieur Levet,/On lui coupàt le sifflet».
47 Ibidem, p. 2, ultima strofa: «Peuple Chrétien, qui m’écoutez,/De cet exemple profitez./Ne faites plus la Contrebande,/Pleurez vos fautes qui sont grandes,/Et vous pourrez comme Mandrin/Faire une glorieuse fin».
48 Cfr. E. Kennedy, Sources and diffusion of thè Revolutionary Catechisme, comunicazione presentata al V Congresso internazionale sull'Illuminismo, Pisa, 1979, sezione Mentalità popolari, di prossima pubblicazione in «Studies on Voltaire and thè 18th Century», 1980.
49 Per esempio La Complainte de Notre Dame pour le Mercredy, avec deux belles oraisons a notre Dame de pitié, Troyes, Nicolas Oudot, 1624, Petit in-8°, 16 p. Bibliothèque Municipale de Troyes, Fonds Bibl. Bleue n. 349.
50 Cfr. J. Hussin de Fleury, detto Champfleury, Histoire de Vimagerie populaire, Paris 1886, pp. 22-84 e in particolare pp. 81-84.
51 Complainte des Pauvres de la Paroisse de St. Sulpice, à Voccasion du feu d’artifice que le Curé a fait tirer le jour que M. le Due de Gesvres posa la lm Pierre du Batiment destinò pour le séminaire, Bibliothèque Nationale, cabinet des manuscrits, Fonds Fran^ais n. 10.479, f° 393.
52 M. Foucault, Les meurtres qu’on raconte, in Moi, Pierre Rivière, ayant égorgé ma mère, ma soeur et mon frère ... Un cas de parricide au XIX9 siècle, Paris 1973, pp. 265-276, p. 271, trad. ital. I delitti che si raccontano in Io, Pierre Rivière..., Torino 1976, pp. 223-234, pp. 229-30.
APPENDICE
Griglia di lettura per la ^Letteratura del patibolo» (Relations, Complaintes)
I. Datazione
1 XVI secolo
2 XVII secolo
3 XVIII secolo, prima metà (1700-1750)
4 XVIII secolo, seconda metà (1751-1789)
5 Rivoluzione francese (1789-1799)
6 XIX secolo, 1800-1830
7 XIX secolo, 1831-1890
II. Forma di pubblicazione
8 Testo solo
9 Testo con giudizio
10 Combinazione relation (in prosa) della vita/complainte
11 Testo con illustrazione
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III. Lunghezza del testo ( Complaintes/relations)
12 1-10 strofe/1-2 pagine
13 11-30 strofe/3-6 pagine
14 più di 30 strofe/più di 6 pagine
IV. Struttura formale
15 Poesia (complainte)
16 Poesia burlesca
17 Poesia plaintive
18 Doléance
19 Prosa (Relation)
20 Doléance
21 Racconto burlesco
V. Modalità di enunciazione del soggetto rappresentato
26 Io
27 Tu
28 Egli/ella
29 Noi
30 Voi
31 Loro/esse
VI. Personaggio centrale
32 Criminale
33 Vittima
34 Astratto
35 Altro personaggio
VII. Pubblico esplicito
40 Popolo
41 Popolo di Francia
42 Popoli della terra
43 Uditorio
44 Sudditi
45 Cittadini
46 Francesi
47 Cristiani
48 Amici
49 Gente della città
50 Donne
51 Gioventù
52 Nobiltà
53 Borghesi
54 II Re/la Regina
La letteratura del patibolo
301
55 Signore
56 Peccatore/i
57 Tutti (voi tutti)/Ognuno (di voi)
58 Libertini
59 Compagni di miseria
60 Altri
Vili. Tipi di enunciati
65 Sequenze narrative sulla «vita privata» del personaggio centrale
66 Sequenze narrative sulla «vita criminale» del personaggio centrale
67 Sequenze narrative sulla morte del personaggio centrale (assassinio/esecuzione)
68 Pentimento e/o confessione del personaggio centrale
69 Addii del personaggio centrale
70 Miracoli del personaggio centrale
71 Altre sequenze (non narrative): morale, incitamento alla «buona morte»
72 Plaintes
IX. Significati
80 Morte lezione
81 Morte espiazione: la «buona morte» del criminale penitente
82 Morte politica: vendetta del popolo/del sovrano, espiazione di un crimine (complotto ecc. politico)
83 Innocenza del criminale
84 Morte segno (deH'insolito, del mostruoso sulla terra)
85 Morte martirio
X. Causa designata del crimine
90 Demone
91 Follia
92 Libertinaggio
93 Avidità del guadagno
94 Tradimento/complotto politico
95 Crudeltà
96 Povertà/necessità
97 Ingiustizia
98 Altre
XI. Autorità punitiva invocata
110 Autorità religiosa
111 Autorità laica
112 Re
113 Giustizia
114 Popolo