Fazzoletto da collo stampato raffigurante al centro la testa di Napoleone e ai quattro angoli salici piangenti

Item

Titolo (Dublin Core)

Fazzoletto da collo stampato raffigurante al centro la testa di Napoleone e ai quattro angoli salici piangenti

Titolo alternativo (Dublin Core)

Foulard del lutto napoleonico

Creator (Dublin Core)

Manifattura Heim et fils

Spatial Coverage (Dublin Core)

San Gallo (Svizzera)

Date Created (Dublin Core)

Post 1821

Temporal Coverage (Dublin Core)

Restaurazione

Format (Dublin Core)

litografia su seta
forma quasi quadrata (carré)
cm 66,6 X 69,5

Source (Dublin Core)

https://www.museoglaucolombardi.it/opera/61828/

Rights (Dublin Core)

Per gentile concessione del Museo Glauco Lombardi, Parma (collezione Sanvitale)

Subject (Dublin Core)

Napoleone
Lutto politico
Fazzoletto da collo

Description (Dublin Core)

Un accessorio sedizioso per (rim)piangere Napoleone
Il fazzoletto da collo o foulard carré in seta (materiale più pregiato del cotone), utilizzato già in Ancien Régime per trasportare piccoli oggetti e come accessorio ornamentale maschile e femminile, appartiene alla serie dei manufatti tessili detti “del lutto” collegati al culto di Napoleone post-mortem e al relativo revival in occasione del rimpatrio delle spoglie a Parigi nel 1840. Oggetto sedizioso assai diffuso, il fazzoletto si prestava infatti a essere indossato o ad avvolgere a sua volta oggetti politici preziosi in segno di «dolore politico» e di militanza filonapoleonica, senza però venire immediatamente percepito da occhi ostili, mentre poteva essere esibito in contesti amicali di uguale sentimento. Simile funzione avevano altri accessori, generalmente maschili, come cravatte, gilets e bretelle con ricamati simboli napoleonici zoomorfi o botanici quali l’aquila, le api o le violette. Analoga funzione per le donne poteva essere affidata ai ventagli.
Prodotti in genere in Francia, soprattutto dalle seterie lionesi, o, come in questo caso, in Svizzera, gli accessori erano destinati allo smercio anche nella penisola italiana, come documentato dai sequestri di casse e carichi nelle città di produzione effettuati dalla polizia, soprattutto negli anni Venti dell’Ottocento. Anche i cosiddetti marchands de nouveautés e, per gli esemplari in materiali meno costosi come il cotone, i venditori ambulanti specie in occasione delle fiere, erano canali di circolazione ed esportazione – anche di contrabbando – degli accessori di moda filobonapartisti. Tra i casi segnalati nelle carte di polizia, il sequestro di foulards con l’immagine di Napoleone e del figlio rinvenuti nel 1829 presso la marchand de nouveautés Marie Elisabeth Rommel, ad Arras, e il sequestro, sempre nel 1829, di fazzoletti con stampati simboli bonapartisti destinati allo smercio in Austria ma prodotti in Inghilterra, a Crayford, centro all’avanguardia per la manifattura di tessili stampati, anche grazie alle innovazioni messe a punto da David Evans (sul quale vedi https://followthethreadblog.com/wp-content/uploads/2020/06/David-Evans-Co-The-Last-of-the-Old-London-Textile-Printers.pdf) .

Trasfigurazione/apoteosi
La raffigurazione della testa di Napoleone al centro di un nembo circondata dalla scritta N-A-P-O-L-E.O-N allude all’eternizzazione della sua vicenda e al fenomeno di trasfigurazione/assunzione in cielo tipico della lettura martirologica post-mortem. Il tema dell’immortalità o della resurrezione del personaggio – spesso ritratto nell’atto di uscire dalla tomba di Sant’Elena, con evidente richiamo cristologico – è ricorrente su altri supporti prodotti in Francia ma circolanti anche nella penisola italiana, come tabacchiere e oggetti fermacarte, di numerose stampe e, in area italiana, del dipinto del pittore parmigiano Francesco Scaramuzza, San Napoleone martire (primi anni Trenta dell’Ottocento), destinato all’oratorio della rocca di Sala Braganza (Parma), nel quale Napoleone ascende al cielo sorretto da due angeli in un gioco cromatico delle vesti che evoca il tricolore italiano (la scheda del bozzetto preparatorio è consultabile al link: https://www.museoglaucolombardi.it/opera/61622/) . I salici piangenti posti ai quattro angoli del fazzoletto simboleggiano i salici della Valle dei Gerani di Sant’Elena, luogo della sepoltura di Napoleone, le cui foglie avrebbero costituito reliquie botaniche raccolte da visitatori e quindi dai membri della spedizione che nel 1840 riportò a Parigi le spoglie del generale-imperatore. Il Museo Glauco Lombardi di Parma conserva un altro esemplare di foulard del lutto, sempre della manifattura Heim et fils di San Gallo, recante al centro la medesima immagine della testa di Napoleone sullo sfondo di nubi e di stelle, ma circondata dai busti di personaggi maschili e femminili legati alle vicende napoleoniche (https://www.museoglaucolombardi.it/opera/62036/

Visibile/invisibile
Similmente ad altri oggetti politici destinati al contatto col corpo, i fazzoletti o foulard, in particolare quelli a tema napoleonico, consentivano di coltivare con discrezione l’identità politica di chi li portava e potevano anche fungere da segno di riconoscimento all’interno dei circuiti della sociabilità della Restaurazione, tanto in Francia che nella penisola italiana. Tra esibizione e occultamento, questi oggetti, così come le tabacchiere nascoste nelle tasche o gli altri accessori indossati sotto le giacche e le marsine, veicolavano sentimenti di appartenenza e di “resistenza” rispetto ai governi restaurati che dovevano sfidare gli occhi e le orecchie di polizia e spie presenti in caffè, teatri e altri luoghi di incontro. Solo tra le pareti delle abitazioni private, tra convenuti affidabili, era possibile dare liberamente sfogo al proprio credo politico e alle speranze di un ritorno del Grand’Esule, coltivate sino al 1821 e poi trasferite sulla possibilità di un avvento del figlio, il duca di Reichstadt nella denominazione borbonica e asburgica, l’Aiglon o il principe di Parma per i bonapartisti, sino alla sua prematura morte nel 1832.

Bibliografia di riferimento: A. Arisi Rota, The Violet, the Eagle and Beyond: Collecting, Touching and Wearing Napoleonic Nostalgia in the Italian Risorgimento, in E. Francia, C. Sorba (eds), Political Objects in the Age of Revolution. Material Culture, National Identities, Political Practises, Roma, Viella 2021, pp. 47-59: pp. 51-52 (ill. p. 57): E. Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, cap. I; Emmanuel Fureix, La France des larmes. Deuils politiques à l’âge romantique, Paris, Champ Vallon, 2009; Sudhir Hazareesingh, The Legend of Napoleon, London, Granta, 2004; F. Sandrini (a cura di), Napoleone 1821. La morte di Bonaparte: scenari, reazioni, conseguenze nel ducato di Parma, Parma, STEP 2021, scheda ill. pp. 166-167.

Date Submitted (Dublin Core)

29 gennaio 2025

Contributor (Dublin Core)

Arianna Arisi Rota